Scuole chiuse, genitori sul piede di guerra. Chiesto il commissariamento della Regione Puglia

Due diverse manifestazioni in programma domani e mercoledì per chiedere la riapertura in sicurezza, e il Codacons Lecce annuncia il ricorso al Tar

lunedì 22 febbraio 2021 11.50
Genitori di nuovo divisi sulla decisione della Regione Puglia di "chiudere" le scuole e obbligare il 100% degli istituti scolastici di ogni ordine e grado alla Didattica Digitale Integrata. Sono diverse le associazioni di genitori che si stanno mobilitando contro la chiusura e stanno organizzando manifestazioni, mentre il Codacons Lecce annuncia un nuovo ricorso al Tar contro l'ordinanza.

«Per mesi abbiamo creduto che la politica potesse aiutarci a portare lo zaino dei nostri figli - scrivono da La Scuola che vogliamo - Scuole Diffuse in Puglia - Ma la politica ha fatto "spallucce" così che gli zaini delle nostre bambine e dei nostri bambini, delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi sono finiti inesorabilmente per terra. Abbiamo a lungo creduto che le Istituzioni, a tutti i livelli, potessero aiutarci a dare risposta alle quotidiane domande dei più piccoli, dei più fragili ma le nostre attese sono state vane. Abbiamo sperato che l'intera Puglia mettesse al centro delle sue scelte il bene comune, ponendo la massima attenzione soprattutto alle relazioni fra le persone promuovendo coesione e comunità. Ci siamo sbagliate/i. La Regione Puglia è venuta meno ai suoi impegni con la Comunità educante di questa regione è per questo che ne chiediamo a gran voce il commissariamento».

«Come comitato - sottolineano invece da Priorità alla Scuola Puglia - saremo presenti davanti alle scuole all'orario di entrata, per manifestare con cartelli e zaini la nostra contrarietà all'ennesima chiusura delle scuole, per chiedere il ritiro immediato dell'ennesima scellerata ordinanza del presidente della Regione Puglia, per chiedere la loro riapertura in sicurezza, affinché sia garantito il diritto alla salute assieme a quello all'istruzione e allo studio. È necessario mobilitarsi, pretendere come cittadinanza la riapertura delle scuole in sicurezza, istanza che dall'inizio della pandemia come "Priorità alla scuola" insieme ad associazioni, studenti e studentesse, docenti rivendichiamo e per la quale anche in Puglia le istituzioni competenti hanno disatteso a partire dal presidente Emiliano, continuando a perpetrare la contrapposizione tra diritto alla salute e diritto all'istruzione».

E sono due le manifestazioni previste. La prima ​si svolgerà domani in piazza della Libertà alle 15, mentre l'altra è prevista per mercoledì 24 febbraio alle 17.30, davanti alla sede della presidenza della regione Puglia al grido: "La scuola non si chiude, si-cura".

Intanto, il Codacons Lecce ha annunciato un nuovo ricorso al Tar. «Più passa il tempo e più l'azione del presidente Emiliano contro la scuola aperta e contro gli studenti pugliesi diventa onestamente incomprensibile - sottolineano - Più si moltiplicano gli appelli ad aprire le scuole, basati su evidenze scientifiche e sociali, più il presidente della Puglia vuole chiudere le scuole. L'ordinanza viene fuori dopo un confronto sindacale dove per la prima volta in assoluto la discussione non era sui diritti dei lavoratori ma sulla fetta di potere che spetta alla Regione o al dirigente scolastico o al professore nell'accogliere oppure non a scuola questo o quel bambino, questo o qual ragazzo. Questa ordinanza non è solo nociva, ma è mefitica. E se il presidente spera di farci mollare la battaglia emettendo ordinanze nuove ogni settimana e costringendoci a costosi ricorsi al Tar sappia che non ci ritireremo».