Ricercatori di Bari e Lecce studiano i raggi cosmici in un esperimento spaziale

I risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista specialistica Science Advances

lunedì 30 settembre 2019 9.56
Altro prestigioso risultato per la ricerca scientifica pugliese. Venerdì 27 settembre 2019, infatti, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista specialistica Science Advances un importante risultato conseguito dall'esperimento spaziale Dampe (Dark Matter Particle Explorer), in orbita intorno alla Terra dal 2015, a cui partecipano ricercatori del dipartimento di Fisica "M. Merlin" dell'Università di Bari, del dipartimento di Matematica e Fisica "Ennio de Giorgi" dell'Università del Salento e delle sezioni di Bari e di Lecce dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).

I ricercatori pugliesi impegnati nell'esperimento Dampe sono Piergiorgio Fusco e Francesco Loparco dell'Università di Bari; Giacinto Donvito, Fabio Gargano e Mario Nicola Mazziotta dell'Infn di Bari; Paolo Bernardini e Giovanni Marsella dell'Università del Salento; Antonio Surdo dell'Infn di Lecce; i dottorandi Antonio De Benedittis e Margherita Di Santo dell'Università del Salento.

Il risultato pubblicato su Science Advances consiste in una misura diretta del flusso di protoni cosmici fino a energie elevatissime, mai raggiunte con tale accuratezza da nessun apparato nello spazio. In particolare, il lavoro di Dampe ha evidenziato che il flusso dei protoni cosmici alle energie più elevate presenta un'attenuazione molto più marcata del previsto. «Questa osservazionw - commenta Fabio Gargano, responsabile del gruppo di ricercatori di Bari - fornisce preziose informazioni sull'origine dei raggi cosmici e sui loro processi di accelerazione, in grado di portare particelle cariche a energie molto superiori rispetto a quelle raggiunte dai più potenti acceleratori costruiti dall'uomo».

L'esperimento spaziale Dampe è frutto di una collaborazione internazionale a cui lavorano oltre cento tra scienziati, tecnici e dottorandi di istituzioni cinesi, italiane e svizzere guidate dal Purple Mountain Observatory (PMO) di Nanjing. L'Italia è stata impegnata sia nella costruzione di una componente essenziale del rivelatore quale il tracciatore, realizzato con il coordinamento dell'Infn di Perugia e dedicato alla ricostruzione della traiettoria delle particelle che incidono sullo strumento, sia nei test dell'apparato prima del lancio. Attualmente i ricercatori italiani partecipano a diverse linee di analisi scientifica dei dati di Dampe come lo studio degli elettroni e dei positroni cosmici, la misura diretta della distribuzione dei nuclei cosmici, l'osservazione dei raggi gamma galattici ed extragalattici e la ricerca della materia oscura. «Tutte queste misure - spiega Paolo Bernardini dell'Università del Salento e responsabile del gruppo di analisi - costituiscono nuovi tasselli che vanno a inserirsi nel complesso e ancora incompleto quadro della conoscenza della radiazione cosmica, fornendo indicazioni per comprenderne l'origine e i meccanismi di propagazione».

Per maggiori informazioni:
Sito web dell'esperimento Dampe: http://dpnc.unige.ch/dampe/
Video della missione Dampe: http://dpnc.unige.ch/dampe/video/dampe_chinese_video.mp4
Sito della rivista Science Advances: https://advances.sciencemag.org/