Regione Puglia, è legge il reddito energetico. In arrivo 5 milioni per impianti fotovoltaici

C'è il sì del Consiglio all'unanimità alla proposta del pentastellato Trevisi. Misura di contrasto alle povertà e sviluppo delle fonti rinnovabili

giovedì 18 luglio 2019
Reddito energetico regionale è legge in Puglia. C'è il sì all'unanimità del Consiglio regionale alla proposta che ha visto come primo firmatario primo firmatario Antonio Trevisi del Movimento 5 Stelle. La misura è da realizzare attraverso la previsione di interventi per l'acquisto e la messa a disposizione, da parte della Regione, di impianti fotovoltaici sui tetti delle abitazioni dando la possibilità ai beneficiari di utilizzare gli impianti in comodato d'uso. Per l'esercizio finanziario 2019 è prevista una dotazione di 5 milioni 600mila euro.

L'iniziativa, sperimentata per la prima volta con successo dal Comune di Porto Torres, in Provincia di Sassari, mette insieme una misura di contrasto alle povertà e lo sviluppo delle energie rinnovabili. La proposta di legge si propone di estendere a livello regionale l'iniziativa sperimentata nel Comune di Porto Torres: in sostanza sarà la Regione, al fine di favorire la progressiva diffusione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte solare presso ed a servizio delle utenze residenziali domestiche o condominiali, ad acquistare e a mettere a disposizione a titolo di comodato impianti fotovoltaici in favore, in via prioritaria, di utenti in condizioni di disagio socioeconomico. Grazie all'autoconsumo dell'energia prodotta, le famiglie potranno abbattere i costi della bolletta elettrica.

La proposta demanda a un regolamento di attuazione le modalità di regolamentazione e di accesso al Reddito energetico. In particolare, i criteri di selezione dei beneficiari devono favorire in via prioritaria, per quanto riguarda le utenze domestiche, i nuclei familiari in stato di indigenza, quelli più numerosi e le giovani coppie. Invece, per le utenze condominiali saranno previsti specifici punteggi sulla base, ad esempio, del numero di unità abitative ad uso residenziale presenti nel condominio.

L'energia prodotta potrà essere autoconsumata dai cittadini per le proprie necessità, mentre quella non utilizzata verrà immessa in rete mediante il contratto di scambio sul posto, stipulato tra i singoli cittadini e il GSE (Gestore dei servizi energetici).

Alla Regione verrà attribuito il diritto di percepire dal GSE il contributo in conto scambio, che andrà a rimpinguare il fondo per il finanziamento di nuovi impianti fotovoltaici. In merito all'acquisto e all'installazione degli impianti fotovoltaici, oltre che per i servizi di manutenzione straordinaria, telecontrollo e raccolta dei dati di produzione e consumo, si procederà tramite bandi pubblici e con oneri a carico della Regione. Nessun onere, invece, potrà derivare a carico degli utenti beneficiari del Reddito energetico, ad eccezione degli interventi di manutenzione ordinaria, dell'eventuale facoltà di riscatto e degli obblighi risarcitori correlati ai casi di decadenza dal beneficio.