No alla aperture festive e a nuovi centri commerciali, sit-in a Santa Caterina

Manifestazione anche in altre città italiane contro lo sfruttamento dei dipendenti, la precarietà e la mancata concorrenza

domenica 6 gennaio 2019 14.45
Questa mattina a Bari, davanti al Mediaworld di Santa Caterina, è andata in scena una protesta contro il lavoro nei giorni festivi. Come vi avevamo comunicato gli stessi sindacati di categoria avevano indetto per oggi una giornata di sciopero contro le aperture selvagge delle catene della grande distribuzione, quasi tutte aperte oggi in Puglia nel secondo giorno di saldi.

La manifestazione non ha riguardato solo Bari, ma diverse città italiane: Terni, Roma, Cagliari, Pavia, Bergamo, Lucca, Mantova, Napoli, Campobasso, Salerno, Genova, Ariccia, Verona, Bari, Taranto, Bisceglie, Lucca, Vicenza, Tevere Farfa, Aosta, Brescia, Bologna.

«Anche quest'anno le feste non sono state per tutte e tutti - hanno dichiarato gli organizzatori - Mentre molti si sono riuniti in famiglia o con gli amici per godersi il meritato riposo dal lavoro, altri sono rimasti a lavorare. Non parliamo di medici, vigili del fuoco, tutti quei lavori che, per le caratteristiche che hanno, non possono "fermarsi" nemmeno un giorno. Parliamo delle lavoratrici e dei lavoratori della Grande Distribuzione, costretti - non hanno facoltà di scegliere - a lavorare anche la domenica e i giorni festivi, in cambio di una misera maggiorazione della paga oraria. La liberalizzazione totale degli orari di apertura dei negozi - che non ha pari in Europa - non è servita nemmeno, come vogliono farci credere, a rilanciare i consumi, fermi al palo da anni, ma solo alle grandi multinazionali della distribuzione che approfittano di leggi favorevoli - fatte dal centrosinistra - per aumentare i loro guadagni e finire di distruggere il piccolo commercio. Il Ministro del Lavoro Luigi di Maio aveva promesso a Settembre che sarebbe intervenuto presto su questo tema, dato che i 5 Stelle anche con questa promessa hanno guadagnato voti. Da allora, nulla è stato fatto e nulla è in cantiere, mentre proprio a Dicembre, prima delle festività, anche Federdistribuzione ha sottoscritto con i sindacati confederali un pessimo accordo contrattuale che non fa nessun passo indietro sulle liberalizzazioni».