Livelli essenziali di assistenza sanitaria, la Puglia fra le regioni virtuose

Il monitoraggio del Ministero della Salute premia la nostra regione in tutti i tre indicatori della ricerca

domenica 7 giugno 2020 14.56
A cura di la redazione
La Puglia promossa dal Ministero della Salute per il monitoraggio dei Lea - livelli essenziali di assistenza sanitaria. La nostra regione è fra le undici adempienti in tutti i tre indicatori (ospedale, distretto, prevenzione), rilevati su dati del 2017, insieme a Piemonte, Lombardia, provincia autonoma di Trento, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo.

La classifica è riportata dal magazine specialistico "Quotidiano sanità", che riporta la simulazione divulgata dalla Corte dei conti nel suo ultimo report sul coordinamento della Finanza pubblica. Puglia e Abruzzo sono le due new entry fra i migliori della classe, rispetto alla precedente classifica che teneva conto dei dati registrati nel 2016. La Puglia ottiene un punteggio di 65.9 per la parte ospedaliera, 66.21 per la prevenzione, 64.6 per la parte distrettuale. I risultati del Piemonte, regione più virtuosa, sono 84.14, 92.9 e 85.05. Finiscono dietro la lavagna, con due indicatori negativi su tre, provincia autonoma di Bolzano e Calabria (prevenzione e distrettuale), Molise e Campania (ospedaliera e distrettuale).

I 22 indicatori core, riportati da "Quotidiano sanità", sono così suddivisi:

- sei per l'area della prevenzione (copertura vaccinale pediatrica a 24 mesi per esavalente e MPR, controllo animali e alimenti, stili di vita, screening oncologici);

- nove per l'attività distrettuale (tasso di ospedalizzazione di adulti per diabete, Bpco e scompenso cardiaco e tasso di ospedalizzazione di minori per asma e gastroenterite, intervallo chiamata-arrivo mezzi di soccorso, tempi d'attesa, consumo di antibiotici, percentuale re-ricoveri in psichiatria, numero decessi da tumore assistiti da cure palliative, anziani non autosufficienti nelle RSA);

- sei per l'attività ospedaliera (tasso di ospedalizzazione standardizzato rispetto alla popolazione residente, interventi per tumore maligno al seno eseguiti in reparti con volumi di attività superiore a 150 interventi annui, ricoveri a rischio inappropriatezza, quota di colecistectomie con degenza inferiore ai 3 giorni, over 65 operati di frattura al femore entro 2 giorni; parti cesarei in strutture con più e meno di mille parti l'anno).