Il Villaggio dell'Accoglienza Agebeo, serve l'aiuto di tutti per finirlo

Il Presidente dell'associazione Farina a BariViva:«Il cantiere è fermo da settembre. Bisogna aiutare famiglie e bambini».

giovedì 28 dicembre 2017
A cura di Guerino Amoruso
Sono 10 le unità, di cui 8 abitative, previste per il futuro Villaggio Agebeo che avrà una zona reception e un'area dedicata alla riabilitazione. Un grande progetto di solidarietà, ideato dall'associazione "A.Ge.B.E.O. e amici di Vincenzo Onlus". Il Comune di Bari ha assegnato all'associazione un terreno confiscato alla malavita organizzata, ubicato in Via Camillo Rosalba, che diventerà Il Villaggio dell'Accoglienza. Un luogo pensato per ospitare le famiglie con i loro bambini, affinché possano ritrovare la serenità durante e dopo i lunghi e difficili mesi di terapia oncologica, con l'obiettivo di fornire un adeguato servizio di accoglienza a chi arriva da lontano, al Policlinico di Bari. Famiglie che hanno bisogno di aiuti pratici, concreti e psicologici, perché vivono con i propri bambini il dramma della leucemia, e quindi l'esigenza è di rimanere accanto ai propri figli per tutto il tempo della terapia.

«Il progetto - racconta il Presidente Michele Farina - ha un costo finale di 1.400.000 euro. Ho ricevuto in questi anni 600.000 euro grazie agli amici di Trenta Ore per la Vita che hanno sposato questo progetto con il cuore. E per questo, in onore al loro merito, il villaggio si chiama 'Trenta Ore per la Vita per Agebeo', perché se non fosse stato per loro non avrei potuto iniziare i lavori, considerando che per smaltire le costruzioni ruderi, l'immondizia e la bonifica dall'amianto ho speso inizialmente 80.000 euro».

L'Associazione A.Ge.B.E.O. (Associazione Genitori Bambini Emato-Oncologici), fondata nel 1990, nel 2003 diventa "A.Ge.B.E.O. e amici di Vincenzo Onlus". Michele Farina da questo momento in poi promette a suo figlio Vincenzo che si sarebbe: «Occupato di questo aspetto sociale molto forte e necessario al nostro territorio». É forte la sua determinazione finalizzata ad aiutare altre famiglie che ogni giorno vivono con angoscia e disperazione lo stesso dramma che anche Michele come genitore ha vissuto. E per questo lotta tutti i giorni affinché i lavori in cantiere possano riprendere: «A distanza di un anno e mezzo dall'inizio della costruzione, il rustico è quasi concluso. Però - spiega Farina - ho bisogno di una mano pratica per completare i lavori nei tempi tecnici previsti per la fine del 2018. Il territorio risponde in maniera molto lenta. É necessario far sapere che ci sono tante famiglie che hanno bisogno di accoglienza, perché le malattie oncologiche non sono una semplice influenza, sono malattie che durano mesi, anni e, a volte, ci sono ragazzi che non ce la fanno. E vi posso garantire che è tanto bello vedere ridere e giocare questi bimbi con i loro genitori e con tanti amici che sono stati vicini durante questo percorso».

Grazie ai progressi della ricerca e della medicina, oggi più del 70% dei bambini che si ammala di cancro, leucemia inclusa, riesce a guarire. Abbiamo visitato il futuro Villaggio accompagnati proprio da Michele Farina, il papà di Vincenzo. Qui ci racconta come è nato tutto e la storia del Villaggio dell'Accoglienza, un progetto di solidarietà iniziato nel 2014 ma fermo sul cantiere da settembre 2017, perché mancano le risorse economiche per concludere i lavori: «Io ho iniziato a fare accoglienza nella stanza di Vincenzo durante la terapia. Questo è stato il primo passo. Poi ho promesso a mio figlio che mi sarei occupato di questo sociale molto forte e necessario al nostro territorio, perché vedevo genitori che non sapevano dove andare. La prima volta ho ospitato a casa una famiglia della Calabria e una di Lucera. L'unica cosa che potevo fare era occuparmi dei genitori dei bambini ammalati. Dopo, la necessità faceva virtù e chiesi aiuto al sindaco, che in quel periodo era Michele Emiliano, e mi concesse un appartamento in via Tommaso Fiore n.120, che feci ristrutturare con dei fondi raccolti attraverso degli spot grazie all'aiuto di amici artisti come Checco Zalone e Uccio Desantis. Sono 500 ad oggi le famiglie ospitate. A distanza di anni però la casa era sempre piena e ho dovuto iniziare a dire di no a qualche famiglia: con molto dispiacere. Cosi feci un'altra richiesta al sindaco che benevolmente mi concesse un terreno confiscato alla mafia».

Circa 3000 mq di area verde da attrezzare e 10 unità di cui 8 abitative da completare per portare a termine il Villaggio dell'Accoglienza dedicato alle Famiglie e i Bambini del Policlinico di Bari. Il desiderio di Michele Farina è di finire e tagliare il primo nastro se non a fine 2018, almeno a metà del 2019.

«Siamo a Bari nel cuore dei poli oncologici - continua Michele Farina - dove vengono accolti tutti i bambini ammalati che provengono da nord Africa, est Europa e da tutto il sud Italia. Le famiglie di questi bambini hanno bisogno di essere accolte da amici e da tante persone creando una rete. Io, avendo perso Vincenzo, ho vissuto questa esperienza. E posso dire che avere un supporto, sapere dove andare a dormire, a volte anche a piangere e a sfogarsi con altri genitori, vi posso garantire che ci porta il sorriso anche in una fase di 'non felicità', passatemi questo termine».

Per saperne di più potete visitare il sito ed è possibile contattare il presidente Michele Farina al numero 3290562888 per visitare il cantiere e vedere dove sorgerà il futuro Villaggio dell'Accoglienza. Un modo per rendersi conto di persona di cosa occorre e a che punto sono i lavori. Con il contributo delle donazioni si potrà accogliere il prima possibile e far sentire meno sole le famiglie in difficoltà. Ogni donazione effettuata in favore di A.GE.BE.O e Amici di Vincenzo - Onlus (Organizzazione non Lucrativa di Utilità Sociale) gode di benefici fiscali.

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