Giorgio Panariello e la Puglia: «Una terra alla quale sono legato»

Lo showman toscano si racconta in una intervista esclusiva

giovedì 20 gennaio 2022 13.18
A cura di Giuseppe Di Bisceglie
È uno dei personaggi dello spettacolo più amati dagli italiani. Mattatore in televisione ma anche sui palchi del teatro, nei grandi eventi. Eclettico e simpatico come pochi, toscanaccio dalla verve unica che ha saputo conquistare anche il cuore dei pugliesi.

Parliamo di Giorgio Panariello, artista di successo, che sarà protagonista nei prossimi giorni di due spettacoli nel tacco d'Italia: il 5 febbraio al Teatro Team di Bari e il 6 febbraio al Politeama Greco di Lecce. Due date nelle quali porterà in scena lo spettacolo "La Favola Mia", per festeggiare i 20 anni di carriera dal grandissimo successo di "Torno Sabato!" Biglietti disponibili su TicketOne e nelle rivendite abituali.

Dello spettacolo e della sua "seconda fase" abbiamo parlato in una cordiale intervista.

Maestro, le va di parlare del suo spettacolo?
Diamoci del tu, ti prego.

Con grande piacere, Giorgio... Che cosa per te "La favola mia"?
È uno spettacolo diverso dagli altri. Uno spettacolo più intimo, in cui la mia storia è raccontata non soltanto dai miei personaggi, ma da ciò che sono i miei pensieri, le mie riflessioni, anche aneddoti sulla mia vita che ho pian piano riscoperto.

Possiamo interpretarlo come lo spettacolo del "Panariello maturo?"
Sì, è una giusta definizione. A 60 anni, con 40 anni di carriera alle spalle ho scelto di "festeggiare" portando in scena questo spettacolo che rappresenta una parte di me, forse meno conosciuta, ma comunque una parte di me.

Come è nato questo spettacolo?
C'è voluto il lockdown per portarci tutti un po' a riflettere e, a noi artisti anche a creare qualcosa di nuovo..

Quanto ti è mancato il palco durante quel periodo?
Tantissimo. Per chi come me ama lavorare dal vivo la presenza del pubblico trasmette una grande energia. La sua mancanza l'ho accusata. È un po' come quando i calciatori giocano a porte chiuse: manca il calore, il tifo. E le emozioni sono inevitabilmente più fredde.

Come è stato ritornare ad incontrare il pubblico?
Ti sarò sincero: questa estate ero preoccupato; temevo che il pubblico non avesse la stessa intensità del periodo precedente alle restrizioni. Mi sono dovuto ricredere e ne ho raccolto il calore. La gente ha bisogno di tornare alla normalità, anche se in maniera del tutto controllata. I teatri, oggi, sono luoghi sicuri e controllati e sono convinto che il pubblico lo avverte. D'altra parte è anche compito nostro, degli artisti e, ancor più dei comici, provare a restituire alle persone la tranquillità, il sorriso.

Sarai in Puglia il prossimo febbraio con due spettacoli. Ti piace questa regione?
Io sono molto legato alla Puglia. Immagina, sono stato fidanzato con una donna salentina; la conosco benissimo. In più ho tanti cari amici qui, da Gennaro Nunziante a Toti e Tata. È vero, i pugliesi sono un popolo molto selettivo, ,a con un cuore grande ed io sono lieto ricevere il loro affetto.