Covid-19: impianti sportivi di Bari in ginocchio

Consigliere Campanelli al sindaco: "Subito proroga gestione delle strutture prima che collassi tutto"

giovedì 23 aprile 2020 10.21
In tempi di Covid-19 anche gli impianti sportivi di Bari soffrono.
Il Consigliere comunale di Democratici- Ecologisti e Progressisti, Salvatore Campanelli, presidente della Commissione Urbanistica, Contratti, Appalti e Patrimonio di Bari, dopo averne discusso con i consiglieri componenti la Commissione e gli assessori al Patrimonio e allo Sport, si è attivato per rispondere alla drammatica situazione che stanno vivendo le società sportive che gestiscono gli impianti sportivi comunali, evidenziate in una nota del CONI Puglia a firma del presidente Giliberto, interpellando il sindaco Antonio Decaro con una mozione urgente da discutere nel prossimo consiglio comunale.
Nella mozione il consigliere intende formulare un atto di indirizzo all'Amministrazione individuando alcune modalità per limitare i danni prodotti dal fermo degli impianti sportivi e chiedono il massimo impegno per predisporre le procedure amministrative necessarie per la proroga straordinaria di almeno due anni degli affidamenti gestionali ovvero del maggior tempo necessario per recuperare il danno subìto dovuto alla attuale sospensione ed alla riduzione degli introiti che seguirà sicuramente la ripresa delle attività dopo questa devastante emergenza sanitaria.
Come è noto la gestione degli impianti sportivi comunali ha rappresentato un modello di buona amministrazione e per quasi dieci anni ha consentito una intensa attività di importanti strutture comunale come il Palaflorio, il Palamartino, lo Stadio del nuoto, le palestre di Carrassi, San Paolo, Carbonara, i complessi sportivi di San Girolamo e di San Pio, il campo di atletica Bellavista e vari campi sportivi nei quartieri di Palese, San Paolo, Catino, Carbonara. Queste attività hanno consentito un notevole sviluppo dello sport a Bari creando opportunità di allenamento e di attività di formazione per centinaia di società sportive e decine di migliaia di ragazzi, adulti e anziani. Ma gli impianti hanno creato opportunità occupazionali per centinaia di istruttori e operatori nei vari settori gestionali che hanno consentito di valorizzare e mantenere efficiente un importante patrimonio comunale sviluppando cultura sportiva e servizi sociali ed educativi. Significativa l'attività svolta dalle società sportive in regime di sussidiarietà consentendo al Comune di Bari di brillare sul piano della qualità dei servizi socio-sportivi.
"E' indubbio - spiega Campanelli- che in questi anni, gli impianti comunali sportivi hanno assicurato la piena funzionalità e lo svolgimento di numerose iniziative sportive sollevando il bilancio del Comune di Bari da tutti i costi di gestione e dalla manutenzione ordinaria che viene sostenuta dagli stessi concessionari. Considerato che l'emergenza mondiale a causa dell'epidemia del COVID-19 ha determinato una serie di misure restrittive fino alla chiusura degli impianti sportivi e alla sospensione di ogni attività, situazione che ancora oggi non ha un termine di scadenza e certamente durerà ancora per molto tempo, i gestori degli impianti hanno subito un notevole danno bloccando ogni attività e, quindi ogni introito, a fronte di spese che continuano a correre per il mantenimento degli impianti, le bollette, il personale e tutte le spese fisse che comunque continuano ad appesantire il bilancio delle società sportive.
"Inoltre, è evidente - prosegue il consigliere - che a seguito della chiusura forzata delle attività i concessionari sono impossibilitati,a far fronte ai costi correnti (bollette per le utenze energetiche e idriche, tributi, tasse e spese previdenziali, canoni leasing o rate di finanziamenti per l'acquisto di attrezzature sportive, personale dipendente e collaboratori contrattualizzati, manutenzioni ordinarie, tutti oneri a carico delle società sportive-gestori degli impianti) visto l'azzeramento degli introiti. Tanto più che tale situazione si è prodotta in un periodo dell'anno, la primavera, solitamente caratterizzata da un incremento dei frequentatori degli impianti e delle attività sportive e, quindi, delle entrate gestionali".
"Le prospettive non sono rosee visto che le restrizioni, anche se in forme diverse, resteranno ancora per molti mesi - conclude Campanelli - cco perché l'Amministrazione comunale è giusto che definisca interventi utili a mitigare l'impatto economico negativo che ha colpito questo settore. Certamente bisognerà prevedere una proroga adeguata in modo da consentire un recupero dei danni subiti; inoltre è doveroso sospendere i pagamenti dei tributi, TARI innanzitutto, in quanto doppiamente ingiusto sia perché gli impianti chiusi non producono alcun rifiuto sia perché tale costo non era mai stato previsto nei piani gestionali predisposti dal Comune per gli affidamenti gestionali. Infine è necessario che il Comune si faccia carico degli interventi di sanificazione che saranno necessari e obbligatori dopo la riapertura degli impianti così come si farà per le Scuole e le altre strutture comunali ad uso sociale o culturale. Il mondo dello sport è in ginocchio. Le proposte della Commissione che rappresento sono chiare, iniziamo da queste, prima che collassi l'intero sistema sportivo".