Coronavirus, a Castellaneta medico mente sui sintomi e contagia i colleghi

Duro il commento di Emiliano: «Ho segnalato episodio alla Procura e sollecitato il licenziamento»

venerdì 20 marzo 2020 14.52
Scoppia un piccolo focolaio di Coronavirus all'interno dell'ospedale "San Pio" di Castellaneta, in provincia di Taranto. Primo vettore del contagio sembrerebbe essere stato uno dei medici in servizio nel nosocomio tarantino, che a quanto pare si sarebbe recato a Milano nella prima settimana di marzo. Avrebbe, successivamente, accusato i sintomi del Covid-19, ma sarebbe andato comunque al lavoro non rispettando i protocolli. In totale sono sette i casi positivi, tre medici e quattro infermieri; altri tre sono le situazioni dubbie e 54 i tamponi eseguiti fra l'intero staff della struttura.

A denunciare il fatto è stato il sindaco della cittadina, e presidente della Provincia di Taranto, Giovanni Gugliotti, che ha riferito la vicenda al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. «A causa di quanto accaduto saranno probabilmente chiusi molti reparti dell'Ospedale e posti in quarantena moltissimi sanitari - dice Emiliano. Il danno provocato alla comunità è enorme. Si aggiunga che molto probabilmente queste condotte violano diverse norme penali che prevedono gravi conseguenze sull'autore dell'eventuale reato. Per questa ragione ho telefonato subito al Procuratore della Repubblica di Taranto dott. Carlo Capristo per consentirgli di iniziare tempestivamente la sua doverosa indagine. E ho dato indirizzo al dg Rossi di avviare un procedimento disciplinare finalizzato all'eventuale sospensione e successivo licenziamento ove i fatti ipotizzati venissero oggettivamente accertati».

«I medici, infermieri e operatori sanitari sono i nostri eroi, in prima linea in questa emergenza. Ma se qualcuno tra loro, anche uno solo, non rispetta le regole e le leggi, e si comporta in modo irresponsabile nell'esercizio delle sue funzioni o nella vita privata, mette a repentaglio tutto il sistema sanitario, la vita e la salute dei suoi colleghi e dei pazienti. Non abbiamo fatto altro in queste drammatiche settimane che richiamare l'attenzione sulle basilari forme di prevenzione per i cittadini comuni e tale appello vale a maggior ragione per il personale sanitario. Abbiamo detto in tutte le maniere che bisogna proteggere gli ospedali e chi ci lavora. Rispettare le regole non è una libera scelta in questo momento, ma un dovere categorico. Dal nostro rigore dipenderà il successo o l'insuccesso della battaglia contro il Coronavirus».