Comunali Bari 2019, Irma Melini presenta il programma: «Welfare e famiglie al centro»

La candidata sindaco: «Importante lavoro su piano urbanistico e commercio. Di Rella? Se centrodestra vuole convergere siamo aperi»

mercoledì 27 febbraio 2019 13.16
A cura di Riccardo Resta
Entra nel vivo la campagna elettorale in vista delle elezioni comunali del 26 maggio, quando i cittadini di Bari saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco. A lanciare la sfida al primo cittadino uscente Antonio Decaro anche Irma Melini, consigliera comunale del Gruppo misto, che questa mattina ha presentato il programma in conferenza stampa. Melini ha giocato d'anticipo fin dalla scorsa estate, annunciando la sua candidatura il 30 luglio.

La candidata parla di un programma snello e con 5 punti fondamentali attuabili in un mandato. Fra questi, dice Melini, ci sono gli interventi sul «Welfare, soprattutto a contrasto delle nuove povertà - annuncia. Il programma prevede l'innalzamento del tetto Isee, cumulabile se in presenza di minori, diversamente abili e anziani. Il programma pensa alle famiglie, con incentivi alla natalità, e ai disabili».

La visione di città proposta da Melini, che fonda la campagna elettorale sugli aggettivi «Coraggiosa, competente e affidabile», prevede la «Delibera del Piano urbanistico generale nei primi 12 mesi di mandato. Va istituito un tavolo di confronto fra istituzioni e portatori di interesse, che non possono essere messi da parte come fatto finora. Il Pug serve anche per il documento strategico del commercio, che contiamo di portare in Consiglio nei primi 8 mesi, istituendo anche in quel caso un tavolo con operatori, associazioni di categoria e l'agenzia che creeremo per il marketing territoriale. Un marchio "Made in Bari" che impone una nuova valorizzazione del commercio di vicinato. I mercati rionali vanno riqualificati, il Moi deve essere chiuso come mercato all'ingrosso. Vogliamo ricapitalizzare il Maab puntando sul mercato alimentare di Mungivacca e nel Moi istituire l'acquario e il museo del mare».

Altri punti espressi durante l'incontro con la stampa sono il decentramento amministrativo e il rapporto con il mare. «Bari deve diventare città policentrica - continua Melini. I centri sono i quartieri e la loro identità, con i relativi municipi a cui affidare più deleghe. Parliamo di una città che deve riprendere a dialogare con i suoi 40 chilometri di costa: moli, strutture per le associazioni che si occupano di sport acquatici, un porto turistico con un avviso pubblico nei primi mesi di mandato».

Questione di stringente attualità cittadina è anche la situazione della giustizia. La ricetta di Melini: «Una partnership pubblico-privata per il polo della giustizia che non può più attendere. Sarebbe banale dire che diamo a Bari pulizia e sicurezza: quando una città è efficiente è anche pulita e sicura».

In estate la consigliera Melini, presentado la sua candidatura a sindaco, parlò di una proposta civica, lontana dalle logiche di partito. Nel frattempo, il civismo si è imposto anche nello schieramento di centrodestra, con Pasquale Di Rella (sostenuto da 3 civiche più Forza Italia) che ha vinto le primarie e sarà il candidato della coalizione. Lo stesso Di Rella, al termine della consultazione primaria di domenica scorsa, ha teso una mano a Melini: «Ringrazio Pasquale Di Rella - continua la candidata sindaco. Noi andiamo avanti con il nostro programma e se il centrodestra vorrà convergere ne saremo lieti. Il programma è scritto per Bari e per i baresi: questo è il nostro punto di partenza», conclude Melini.