Beni archeologici trafugati e opere d'arte vendute sul mercato nero, ecco i numeri del 2019 in Puglia

I carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale tracciano il bilancio, nel mirino ancora tombaroli e falsari ma va meglio del 2018

mercoledì 3 giugno 2020 12.57
Beni archeologici, come anfore o sculture, antiquariali come mobili o arazzi e di arte contemporanea come dipinti e sculture vengono 'salvati' costantemente dal mercato nero o dal commercio estero da parte del Nucleo Carabinieri TPC di Bari, nell'ambito delle numerosissime attività investigative avviate sui territori di Puglia e Basilicata e spesso conclusesi in altre regioni italiane o all'estero.
Il 2019 è stato un anno tutto sommato buono sotto il profilo repressivo perché sono stati consumati solo 13 furti su beni culturali, il 40% in meno rispetto all'anno precedente. Anche il dato relativo a quelli ai danni di istituti religiosi o luoghi di culto è sensibilmente migliorato: solo 2 furti a fronte di 7 del 2018.
In generale le investigazioni alle aggressioni al patrimonio culturale pugliese e lucano concluse lo scorso anno, hanno consentito di denunciare all'Autorità Giudiziariacomplessivamente126 personeper reati di ricettazione, violazioni in materia di ricerche archeologiche, contraffazione di opere d'arte, in danno del paesaggio ed altre tipologie di reato previste dal Codice dei beni Culturali e del paesaggio e dal Codice Penale.
23 sono state leperquisizioni domiciliari e locali disposte dall'Autorità Giudiziaria a seguito dei risultati investigativi.
Nell'arco dei dodici mesi sono stati complessivamente sequestrati 531beni, di cui 176 di tipo antiquariale, archivistico e librario, 339 reperti archeologici e 16opere d'arte contraffatte, per un valore economico stimato in € 327.000 per i beni autentici e di € 400.000 per quelli contraffatti, qualora immessi sul mercato come autentici.
83 controlli a esercizi commerciali, mercati e fiere di oggetti antiquariali; 18 verifiche alla sicurezza anticrimine di musei, biblioteche ed archivi congiuntamente agli organi periferici del MiBACT con la finalità di individuare i punti di criticità dei sistemi difensivi; 54 controlli nelle aree archeologiche ritenute potenzialmente più esposte alle aggressioni criminali, svolti congiuntamente al personale delle Soprintendenze, del 6° Nucleo Elicotteri di Bari e dell'Arma Territoriale; 38 controlli ad aree tutelate da vincoli paesaggistici;
731 controlli di beni culturali nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti.

beni culturali carbinieri
beni culturali carbinieri
beni culturali carbinieri
beni culturali carbinieri
beni culturali carbinieri

Particolare impulso è stato dato alla tutela delle aree archeologiche. Infatti, il fenomeno che ancora oggi minaccia maggiormente il patrimonio culturale in Puglia e Basilicata è sicuramente lo scavo clandestino che alimenta un traffico di importanti proporzioni, intorno al quale ruotano enormi interessi economici e commerciali. E' da queste due regioni, del resto, che gran parte dei reperti archeologici nazionali (spesso di inestimabile valore storico-culturale) vengono illecitamente trasferiti e venduti all'estero. In tale quadro, nel 2019, sono state adottate misure tese all'identificazione sia dei diretti responsabili degli scavi clandestini che dei fruitori dei beni archeologici estirpati dal territorio. Le molteplici iniziative investigative hanno consentito il deferimento all'Autorità Giudiziaria di6 persone per lo specifico reato di scavo clandestino oltre che ilsequestro preventivo di un'area archeologica di 20.000 metri quadrati, ma anche, attraverso l'attento monitoraggio di siti e-commerceormai divenuti canale preferenziale per la compravendita di arte, il recupero di oltre339reperti archeologici databili IV sec. a.C. e di 55 armi antiche con il contestuale deferimento all'Autorità Giudiziaria di27 persone per impossessamento e detenzione illecito di beni culturali appartenenti allo Stato. Sempre nell'ambito del settore antiquariale ed in particolare di quello archivistico e librario, sono stati rinvenuti e sequestrati117 volumi antichi (XVII, XVIII e XIX sec.), trafugati dalla Biblioteca Provinciale di Foggia dei Frati Minori Cappuccinidella Provincia Religiosa di Sant'Angelo e Padre Pio.In relazione all'attività è stata deferita all'A.G. una persona per ricettazione, avendo la stessa tentato la vendita dei preziosi volumi alla Biblioteca Provinciale "La Magna Capitana" di Foggia per 35.000 euro. Le indagini nel settore dell'arte contemporanea hanno, inoltre, consentito il sequestro di16 opere d'arte pittorica. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di dipinti, olii su tela, attribuiti falsamente ad artisti contemporanei.
In materia di tutela del paesaggio sono state incrementate le attività finalizzate a perseguire la realizzazione di opere edilizie abusive o realizzate in difformità rispetto ai progetti approvati in centri storici o comunque in aree sottoposte a vincolo. In tale contesto sono state denunciate 51 persone.