Scommesse clandestine, droga e omicidi per strada o in pieno centro, un anno da dimenticare

Due le operazioni principali: Pandora con 104 arresti e Galassia con altri 68 arresti. In manette Capriati, Diomede, Mercante, Strisciuglio e Parisi

domenica 6 gennaio 2019
A cura di Fiorella Barile
L'hanno chiamata Pandora come il famoso vaso della mitologia greca, l'operazione che il 18 giugno ha portato all'arresto di 104 persone affiliate a due dei due clan più conosciuti di Bari: Capriati e Diomede-Mercante. Ad indagare i carabinieri dei Ros con il coordinamento della Dda di Bari. Tra gli indagati finiti in carcere anche il vicepresidente dell'associazione Fai-Antiracket di Molfetta titolare di un'agenzia di vigilanza privata. Era lui, stando alle indagini del Ros, coordinate dalla Dda di Bari, a gestire i buttafuori delle discoteche.
Agli arrestati (43 affiliati al clan Capriati e 59 ai Marcante-Diomede), la Dda contesta i reati di associazione mafiosa, armi, rapine, furti, tentati omicidi, lesioni personali, sequestro di persona e violazioni della sorveglianza speciale. Gli inquirenti hanno accertato il ruolo di vertice di Giuseppe Mercante, detto «Pinuccio u' drogat», che impartiva lezioni di mafia in un bar del quartiere Libertà. Ma Pandora non è l'unica operazione degna di nota di quest'anno. Il 14 novembre è la volta di "Galassia" che ha coinvolto esponenti della criminalità pugliese, calabrese e siciliana oltre a imprenditori e prestanome per un totale di 68 arresti, 80 perquisizioni e sequestri in Italia e all'estero per oltre un miliardo di euro. Galassia, coordinata dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, ha visto impegnati uomini di Guardia di finanza, Polizia di Stato, Carabinieri e Direzione investigativa antimafia. Non più semplice attività di riciclaggio, ma ingresso spregiudicato nei settori di avanguardia del mercato economico globale con investimenti diretti verso un settore altamente strategico quale quello delle scommesse e del gioco d'azzardo: un ambito che, proprio grazie alle nuove tecnologie e alla globalizzazione, è oggi capace di generare profitti straordinariamente significativi. Due giorni dopo il 16 novembre verrà arrestato anche Tommy Parisi figlio di Savinuccio e cantante neomelodico quel giorno latitante. Tommy Parisi era sotto casa, sempre a Japigia, e stava salendo sull'auto del suo legale, per poi costituirsi. Dopo un periodo in carcere ora si trova ai domiciliari.
Il 2018 è stato anche l'anno del ritorno degli omicidi per strada. Il 18 settembre alle 9 di sera in via Cattaro un pregiudicato viene inseguito da tre killer in moto prima in via Dalmazia e poi in via Cattaro dove il 'bersaglio' viene colpito e ferito ad un gluteo e alla pancia. L'agguato è avvenuto quando ancora c'erano diverse persone per strada che hanno iniziato ad urlare e a nascondersi nei portoni delle case e in qualche negozio ancora aperto. Rocambolesca poi la sparatoria del 24 settembre al tondo di Carbonara in piena mattinata. Cominciata nel rione e conclusa nei pressi dello stadio San Nicola con un incidente stradale che ha coinvolto i due mezzi su cui viaggiavano le persone coinvolte nella sparatoria e un'altra autovettura.
Sotto i colpi dei sicari un ventiquattrenne, Walter Rafaschieri, mentre suo fratello, Alessandro Rafaschieri, di 33 anni, è rimasto ferito gravemente. Entrambi sono i figli del boss Vincenzo Rafaschieri, detto «Bibi», capo della mala del rione Madonnella. Si spara anche a Japigia la sera del 21 novembre. Un uomo, il pregiudicato Domenico Capriati 49enne, viene colpito da diversi proiettili in via Archimede, mentre rientra a casa, da due uomini a bordo di uno scooter. Domenico Capriati che poi morirà in ospedale, è il nipote del boss Antonio e fratello di Filippo Capriati.