Associazione mafiosa, tentati omicidi, furti e rapine, a processo oltre cento affiliati dei clan Diomede-Mercante e Capriati

Tra gli imputati anche l'ex vicepresidente Fai Antiracket Molfetta e i titolare di una agenzia di vigilanza privata

lunedì 21 gennaio 2019 18.38
Sono tutte affiliate ai clan Diomede-Mercante e Capriati di Bari le cento persone rinviate a giudizio dal gip del Tribunale di Bari. Il 5 marzo, data di inizio del processo, dovranno difendersi dalle accuse di associazione mafiosa, tentati omicidi, armi, rapine, furti, lesioni personali e sequestro di persona. Grazie alle dichiarazioni di oltre 50 collaboratori di giustizia, gli inquirenti hanno ricostruito le ramificazioni dei due clan Diomede-Mercante e Capriati di Bari. Tra gli imputati, oltre ai capi storici dei due clan, ci sono i boss Giuseppe Mercante e Nicola Diomede, il pluripregiudicato di Bitonto Domenico Conte in qualità di referente dei Capriati che deve rispondere anche di un'altra condanna a 20 anni per l'omicidio dell'anziana Rosa Tarantino, avvenuto per errore il 30 dicembre 2017 in città. Oltre ai boss ci sono anche l'imprenditore Roberto De Blasio, ex vicepresidente dell'associazione Fai-Antiracket di Molfetta già espulso dopo l'arresto a giugno scorso e il titolare di un'agenzia di vigilanza privata.