Agricoltura, in Puglia 266mila ettari di terra impiegati in coltivazioni "bio"

Ulteriori incrementi con i fondi stanziati nel 2019 dal Psr: il 20% della superficie regionale messa a coltura

giovedì 8 ottobre 2020 10.20
La Puglia è regione bio, la seconda in Italia per superfici e produzioni coltivate con metodi sostenibili per l'economia e l'ambiente. Un'agricoltura che, peraltro, si rivolge in particolare alle richieste dei consumatori sempre più esigenti e consapevoli.

Grazie anche agli aiuti concessi con il Psr la Puglia registra nel 2019 un ulteriore incremento delle aziende e delle superfici. Gli ultimi dati confermano la presenza di 9.380 operatori e 266.274 ettari in biologico. Si tratta del 20% della superficie agricola regionale con un incremento di 3 mila ettari in più dal 2018. Gran parte dell'agricoltura biologica, almeno la metà, è dedicata ai seminativi. Importante è anche la produzione di olive biologiche, che interessa il 27% della superficie bio, sicuramente predominante rispetto alle altre produzioni che interessano prati e pascoli, vite da vino o da tavola, e agrumi.

Sono dati incoraggianti quelli che emergono dall'ultimo rapporto 2019 elaborato dal Sistema di Informazione Nazionale sull'Agricoltura Biologica per il Mipaaf e attestano il lavoro virtuoso svolto negli ultimi anni dagli agricoltori pugliesi con il supporto di politiche mirate.

«Il Programma di sviluppo rurale – fa sapere l'Autorità di Gestione del PSR Puglia 2014-2020, Rosa Fiore – ha contribuito in maniera significativa a stimolare un tipo di agricoltura sana e soprattutto rispettosa per l'ambiente, ma anche remunerativa, considerando la crescente domanda di prodotti biologici e made in Puglia anche oltre i confini nazionali. Dall'inizio della programmazione siamo riusciti ad erogare oltre 215 milioni di euro, pari all'86% delle risorse disponibili, attraverso misure strategiche dedicate all'agricoltura al mantenimento e alla conversione all'agricoltura biologica delle superfici coltivate con il metodo convenzionale o integrato».

Una strategia di sviluppo del sistema rurale che supporta anche il mondo della ricerca e delle organizzazioni di settore impegnate nel promuovere e incentivare la sostenibilità ambientale ed economica in agricoltura. È proprio questa la mission di Biol Italia che oggi in Fiera del Levante, nel Padiglione Agricoltura, il 18, ha tenuto un incontro dedicato all'agricoltura biologica e alla Politica Agricola Comune (PAC) presentando, altresì, 'Humus Puglia'. Si tratta di un progetto che coinvolge gli agricoltori pugliesi che hanno già aderito o aderiranno nell'imminente ai regimi di qualità con la finalità di informarli e sostenerli nella scelta di tecniche innovative, con particolare riferimento alla corretta gestione dei suoli e all'uso corretto della risorsa idrica.

«La strada in Puglia è tracciata in tema di agricoltura biologica e di agricoltura integrata – fa sapere il direttore del dipartimento regionale Agricoltura, Gianluca Nardone. Le politiche di sviluppo rurale stanno contribuendo fattivamente alla crescita di un settore che ci consente nel medio lungo periodo di conservare la produttività dei nostri terreni contrastandone l'impoverimento e scongiurando il rischio di desertificazione, come spesso accade per i terreni convenzionali. Lo scenario futuro dipenderà molto dalle opportunità che offrirà la nuova PAC, la quale contempla il biologico tra i temi cruciali per lo sviluppo e l'innovazione dei Paesi membri per il raggiungimento degli obiettivi ambiziosi del Green New Deal promosso dalla Commissione Ue».